Notturno

regia di Giorgio Bontempi (1982; 1986, tv)

soggetto: Giorgio Bontempi (il romanzo “Il merciaio di Cracovia” di Giuseppe D’Agata, non accreditato); sceneggiatura: Lucia Bruni, Giorgio Bontempi; direttore della fotografia: Fausto Zuccoli; musiche: Goblin; montaggio: Amedeo Giomini; scenografia: Antonio Visone; costumi: Giorgio Desideri; aiuto regista: Angelo Vicari, Adriana Sabbatini; operatori: Guglielmo Vincioni, Gaetano Valle; fonico: Davide Magara; truccatore: Gianfranco Mecacci, Lamberto Marini; parrucchiere: Sergio Gennari, Agnese Panarotto;
interpreti e personaggi: Tony Musante (Jurek Rudinski), Claudio Cassinelli (agente Contatto), Fiorenza Marchegiani (Mary Ann Standish), Omero Antonutti (Schabe), Maurizio Merli (Peter Wayne), Daniele Dublino (colonnello Tancredi), West Buchanan (Hackett), Susanna Martinkova (Magdalena Rudinski), Pino  Colizzi  (capitano Corti), Cinzia  De Ponti (Carol Dexter), Mike  Morris  (Zukarnof), Chiara  Ferrari  (Sonia Rudinski), Giacomo  Assandri, Pier Luigi  Conti  (Boris, il torturatore);
produzione: Giuseppe Collura per R.T.A. (Registi Tecnici Associati) / RAI, Radiotelevisione Italiana (Rete 1); organizzatore generale:  Enzo Boetani; direttore di produzione: Giuseppe Collura; ispettore di produzione: Antonio Boetani; distribuzione: Indipendenti Regionali; durata: 112’ (m. 3056); visto censura: n. 77523 del 4 febbraio 1982; prima proiezione pubblica: 14 gennaio 1983; messa in onda in televisiva: 4, 11, 18, 25 febbraio e 4, 11 e 18 marzo 1986, Raiuno, ore 22.
Note: Tratto Il merciaio di Cracovia, il film è stato realizzato in doppia versione: una per il grande schermo (1982) e una in sette puntate per il piccolo schermo, trasmesse tra il febbraio e il marzo 1986. Curiosamente il romanzo di D’Agata non viene riportato tra le fonti. Distribuito in VHS da Cinelux e UVI.


Rassegna stampa
Inizia questa sera e andrà avanti per sette puntate, una drammatica vicenda di spionaggio internazionale scritta e diretta da Giorgio Bontempi. Si racconta qui una storia di attentati che finisce per avere una singolare aderenza con la realtà anche al di là della fantasia del soggettista e dello sceneggiatore. Alla quarta puntata infatti viene descritto un assalto terroristico all'aeroporto di Fiumicino che singolarmente ricalca la sanguinosa dinamica di quello avvenuto qualche tempo fa.
Coincidenza? «Certo — dice Bontempi —quello che ancora non era mal successo al «Leonardo da Vinci» io l'avevo immaginato qualche anno fa, quando ho realizzato questo lavoro».
Notturno racconta una storia al centro della quale c'è un aristocratico polacco (Jurek Rudinski), rifugiato politico, che vive a Roma con la famiglia. È un personaggio ambiguo e misterioso attorno al quale ruota una storia che certamente con la vita reale (quella del servizi segreti) può avere frequenti attinenze. Un agente della Cia deve essere scambiato con un colonnello del Kgb. Luogo scelto: l'aeroporto di Fiumicino. Ma se questo baratto conviene alle due superpotenze non altrettanto può dirsi per una piccola nazione europea (lo sceneggiato non ne fa il nome) che organizza una feroce azione di sabotaggio per far fallire lo scambio.
Naturalmente l'Intreccio non può non prevedere una storia d'amore e in più la presenza di una donna alla quale uno dei protagonisti incautamente si confida. A questo punto entra in azione il conte Rudinski il quale mette al servizio dell'operazione, e della parte da lui sostenuta, una sua particolarità fisica: questo polacco è infatti un “nictalope”, ovvero un uomo che ci vede anche di notte. Una specie di fenomeno umano con una vista, si può dire, munita di raggi Infrarossi. A quanto pare questa particolarità ha un peso determinante nella vicenda, ma su questo punto Bontempi mantiene il segreto.
Nutrito e di livello il cast di “Notturno”. Protagonista è Tony Musante, ben noto alle platee cinematografiche e televisive italiane, e poi, Omero Antonutti, Claudio Cassinelli, Fiorenza Marchegiani, Maurizio Merli, Pino Collizzi, Susanna Martinkova e Cinzia De Ponti.
Notturno. Il presagio di un attentato, «La Stampa Sera», 4 febbraio 1986.

Si intitola Notturno ed è uno sceneggiato spionistico di quelli apparentemente avulsi da ogni realtà. Invece, purtroppo, un aggancio realistico è intervenuto recentemente con la tremenda strage di Fiumicino. In onda stasera alle 22 su Raiuno vediamo perciò immagini che sembrano seguire gli eventi, mentre in realtà li anticipano dato che sono girate qualche anno fa. La storia tratta di uno scambio di agenti segreti che avviene, o dovrebbe avvenire, a Roma appunto a Fiumicino. Una miscela di personaggi e climi tenebrosi nella quale emergono alcune figure. C’è un aristocratico polacco che vive a Roma, ma non si sa bene a favore di chi lavori. Quest’uomo misterioso ha una strana particolarità: è nictalopo, cioè vede bene di notte come i gatti. Attorno a questa strana proprietà gira la soluzione. Protagonista della vicenda è Tony Musante, attorno al quale ruotano Omero Antonutti, Fiorenza Marchegiani, Maurizio Merli e tanti altri. La regia è di Giorgio Bontempi e le puntate previste sono sette.
Raiuno: “Notturno” con strage, «L’Unità», 4 febbraio 1986.

L'ultimo numero di «Gulliver», pugnace rivista sulle comunicazioni di massa, riporta la relazione del produttore Mario Gallo ad un recente convegno di studi. Alcuni dati meritano una particolare attenzione: «Il consumo mondiale di software televisivo ammonta a circa 10 milioni di ore: in testa gli Stati Uniti che trasmettono 5 milioni e 559 mila ore, 11 secondo posto è tenuto dall'Italia con 1 milione e 477 mila ore; segue 11 Canada con 760 mila ore». E poi: «La televisione italiana pubblica e privata trasmette il 71 per cento di prodotti di importazione, gli Stati Uniti il 2 per cento».
Sono dati su cui vale la pena di meditare, e non occorre essere addetti ai lavori per rendersi conto della dimensione enorme e abnorme delle cifre che riguardano l'Italia.
È specialmente la seconda cifra che colpisce, quella che conferma sino a che punto siamo condizionati dai programmi importati tra i quali — ogni giorno — gioca un ruolo determinante la presenza massiccia, sulle private ma anche in parte in Rai, del telefilm e serial di provenienza estera, per lo più americana. Per cui quando in questo campo spunta un prodotto di marca nazionale c'è da suonare le trombe. E c'è da annotare però che spesso capita un fatto strano: che gli si dia scarsa fiducia e lo si faccia passar via come cosa di poco conto.
Un esempio c'è stato alla fine dell'85, l'eccellente sceneggiato di Citti “Sogni e bisogni” sacrificato nella gran cagnara domenicale. E un altro esempio — ancora più clamoroso — è adesso “Notturno” di Giorgio Bontempi (stasera la seconda puntata), un thriller di spionaggio con Tony Musante, Claudio Cassinelli, Omero Antonutti, Fiorenza Marchegiani, Susanna Martinkova.
Chi è Bontempi? È un giornalista regista che ha realizzato per la tv diverse inchieste di punta, e che ha girato due film impegnati e intriganti, “Summit” con Volontè, sui travagli amorosi e politici di un corrispondente italiano di sinistra a Parici, e “Contratto carnale”, l'irrompere del capitalismo europeo e americano nei tormentati Paesi del Terzo Mondo. Stavolta, apparentemente, Bontempi ha imboccato la via più di consumo, il giallo d'azione con agenti della Cia e del Kgb che devono effettuare perigliosi scambi di persone sequestrate e scelgono come terreno di Incontro e di scontro Roma e — anime, con quale sinistra anticipazione di violenza e di sangue — l'aeroporto di Fiumicino. Ho parlato di consumo: sì, il thriller ha tutti gli ingredienti classici, gli agguati, la crudeltà, l'imbroglio, il tradimento, gli oscuri nodi, le ambiguità; ed è anche condotto secondo le regole, suspense e i colpi di scena, e atmosfere enigmatiche. Ma dentro, quando può, Bontempi immette l'amaro sarcasmo e la sbigottita ripugnanza di chi è costretto a registrare tanto grottesco e folle e sanguinoso il meccanismo di intrigo e di inganno.
Niente da invidiare a nessun serial straniero di questo stesso tipo. Ma la data di realizzazione è l'82 e chi scrive ha visto “Notturno” al primo Teleconfronto di Chianciano dell'83. Siamo nell'86 e soltanto adesso — senza pubblicità e in seconda fascia serale — Raiuno si è decisa a tirarlo fuori dalla ghiacciaia e a trasmetterlo.
Ma lo trasmette male: una storia densa, tesa e complessa viene spezzata e diluita in sette puntate di un'ora per sette interminabili settimane. Possibile che a nessuno sia venuto in mente che un thriller doveva essere iniziato e concluso nel giro di una sola settimana? La programmazione concentrata de “La piovra” non ha insegnato proprio niente?
Ugo Buzzolan, Notturno, un bel thriller italiano. Esce dalla ghiacciaia dopo 4 anni, «La Stampa Sera», 11 febbraio 1986.